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serie classica
dvd 06
Toshiro Yamanaka
Toshiro Yamanaka è un comandante della Federazione Terrastre, a capo dei Falchi Spaziali. Un tempo serviva sotto di lui anche Maji, ora componente dell’equipaggio dell’Arcadia. I due erano molto legati e pronti a lanciarsi anche nella più pericolosa delle missioni. Capitano abile ed energico, Yamanaka svolge il proprio lavoro con determinazione, anche quando si tratta di compiti ingrati. Per lungo tempo dà la caccia a Capitan Harlock, pur stimando e invidiando il pirata dello spazio, che può vantare un’estrema libertà a lui non concessa. È Yamanaka a uccidere la moglie di Maji quando scopre trattarsi di una Mazoniana. In seguito si batte strenuamente contro il popolo di Mazone, destinato tuttavia a esserne ucciso. La sua nave viene infatti attirata in trappola dalle Mazoniane e rimane bloccata in un gorgo di correnti magnetiche. Inoltre, viene utilizzata quale esca per catturare Capitan Harlock, che non cade nel tranello e arriva troppo tardi per salvare il suo coraggioso antagonista. Yamanaka viene infatti ritrovato scheletrico, ma ancora sulla plancia di comando, saldamente afferrato al timone della propria nave. Una fine da eroe d’altri tempi.
Le punizioni dei pirati
Le punizioni a cui gli antichi pirati rischiavano di essere sottoposti erano cose da far tremare i polsi, sia che si tratti di pene inflitte dai loro stessi colleghi, sia da militari o governanti riusciti nella difficile impresa di catturarli. I pirati, estremamente solidali tra loro, diventavano molto feroci se questa solidarietà veniva infranta. Un predone del mare sorpreso a rubare ad un compagno, oppure colpevole di tradimento o vigliaccheria di fronte al nemico, poteva essere ucciso dai suoi compagni, altrimenti abbandonato su un’isola deserta. Altra pena assai grave, ma in realtà poco diffusa, era la cosiddetta "passeggiata", grazie alla quale il malcapitato doveva camminare su un’asse di legno sporgente dalla nave verso il mare. Una volta caduto tra i flutti veniva lasciato al proprio destino, ed era già fortunato se non gli erano state legate le mani e bendati gli occhi. Non meno gravose e spettacolari erano le pene inflitte dai governi. A parte il carcere, comunque durissimo, visto il sovraffollamento e le terribili condizioni igieniche, i pirati rischiavano l’impiccagione e, dopo la morte, di essere appesi in particolari gabbie di forma umana in cui i loro corpi venivano lasciati fino a quando ne restavano solo gli scheletri, quale monito per altri pirati. Prima di ciò potevano esservi fustigazione e umilianti processi in manette. Certo è che qualunque pirata sapeva che era meglio non cadere vivi nelle mani dei soldati.
Arcadia, isola felice
Fortunatamente sull’Arcadia di Capitan Harlock non vengono più applicate le crudeli punizioni dei pirati dei mari terrestri. Anzi, pare quasi che Harlock sia poco propenso a punire i suoi uomini in qualunque caso. Anche quando questi ultimi si ribellano ai suoi ordini, agiscono impulsivamente o addirittura abbandonano la nave, il pirata dello spazio si dimostra calmo e comprensivo, consapevole che presto rientreranno nei ranghi. Dopotutto il suo equipaggio è composto da persone che nella loro vita hanno accumulato grandi esperienze, e che ora sono unite da forti legami personali e dai medesimi ideali. Sull’Arcadia, tuttavia, esistono diverse prigioni, che vengono però utilizzate per ospitare solo per breve tempo i nemici catturati. Anche questi ultimi sono trattati con grande rispetto e interrogati senza che venga loro causato il benché minimo danno fisico. In caso di loro cattura, però, i pirati dello spazio non potranno contare sulla stessa benevolenza, la prigionia cui sarebbero sottoposti sarebbe ben più dura e, soprattutto, interminabilmente lunga, poiché il governo terrestre continua a vederli come pericolosi criminali, alla stessa stregua dei loro colleghi del passato.
Serie Classica episodi 16-
Gli episodi di seguito presentati sono tra i più drammatici della serie e svelano molti dettagli sul passato dell’equipaggio dell’Alkadia. La ciurma è infatti in buona parte composta da persone che hanno avuto una vita tormentata, perso i propri cari, affrontato situazioni difficili. L’astronave di Harlock è divenuta per loro un rifugio, una nuova casa, un anelito di speranza per il futuro. Inutile nascondere che, a livello narrativo, alcune puntate presentano delle incongruenze. Infatti non è possibile che le Mazoniane abbiano ucciso e cospirato ai danni di alcuni membri dell’equipaggio se si sono palesate agli uomini solo nella prima puntata della serie, quando erano già tutti imbarcati sull’Alkadia. Tale imprecisione viene tuttavia perdonata di fronte alla necessità di approfondire le psicologie dei singoli personaggi, fornendo loro anche un background storico.
Nell’episodio sedici, dal titolo "La canzone del commiato", a finire sotto i riflettori è Key Yuki, ritornata sulla Terra per visitare la tomba di famiglia. In quel luogo silenzioso si imbatte in Kasuia, un ex collaboratore di suo padre. I due lavoravano a un ambizioso progetto: una base spaziale che potesse mantenere le stesse condizioni ambientali della Terra. Purtroppo, nel corso di un esperimento, il padre di Yuki perde la vita e il suo progetto viene deriso dalla comunità scientifica. Ora Kasui, che si dice innamorato della ragazza, intende riprenderlo. Tuttavia, le cose non sono come sembrano e dietro tante buone intenzioni sembra esserci lo zampino delle Mazoniane.
Negli episodi diciassette e diciotto, "Lo scheletro dei falchi spaziali" e "Le guerriere ombra", è il passato di Maji a essere svelato. Mentre l’Alkadia viaggia nello spazio si imbatte in una bottiglia contenente un messaggio del capitano Toshiro Yamanaka: la sua astronave è stata attirata in trappola dalle Mazoniane e ora è bloccata in un gorgo di correnti magnetiche. Mentre la nave di Harlock accorre al salvataggio, Maji ha modo di raccontare la propria triste storia. Sposato inconsapevolmente con una Manzoniana, ebbe da lei una figlia, Midori. La moglie venne uccisa da Yamanaka una volta scoperta, mentre la bambina fu rapita dalle Mazoniane. Ora Maji è alla sua ricerca, ma potrebbe essere troppo tardi, come è tardi per salvare Yamanaka, trovato ormai scheletro alla guida della propria astronave.
Joji Kikuchi
Ad affiancare Katsuo Komatsubara nel dirigere le animazioni di Capitan Harlock vi è anche Joji Kikuchi, che ha svolto tale compito in molte altre serie. Per esempio in Densetsu Kyoshin Ideon (del 1980, noto anche come Space Runaway Ideon), fantascientifico serial ambientato nel 2400, periodo in cui gli uomini si combattono con dei super robot. Ma Kikuchi si occupa anche del pubblico femminile, grazie alla seconda serie di Himitsu no Akko-
I mille nomi del mondo di Harlock
Leggendo i manga e visionando gli anime di Harlock ci si imbatte spesso in nomi leggermente diversi tra loro. Oltre ai personaggi, talvolta anche le astronavi sono state indicate in modo differente. Come la gigantesca nave di Raflesia, incredibilmente luminosa, che talvolta è stata chiamata Dokuros invece che Dokras.
Messaggi nelle bottiglie
Nel sedicesimo episodio della serie Classica, l’Arcadia si imbatte in una bottiglia che vaga solitaria nello spazio. Al suo interno vi è un messaggio con una richiesta d’aiuto. Questo improbabile modo di comunicare è uno degli stereotipi pirateschi più sfruttati dalla narrativa e dalla cinematografia, anche se si dubita che venisse realmente utilizzato dai predoni del mare. Una bottiglia di vetro gettata nell’oceano ha scarse probabilità di raggiungere integra una qualsiasi destinazione, senza contare che è impossibile prevedere quale direzione prenderà. Tuttavia i messaggi nelle bottiglie mantengono un certo fascino e continuano sollecitare la fantasia degli uomini. Certamente, in casi disperati, è possibile che la speranza, anche se affidata a un tanto fragile trasporto, abbia spinto dei pirati a vergare un’accorata richiesta d’aiuto su carta per inserirla in un contenitore di vetro. In caso di naufragio, o di punizione per furto o tradimento, poteva infatti accadere che un pirata venisse abbandonato su qualche isoletta sperduta. In tal caso la sua preoccupazione andava immediatamente alle necessità primarie, cercare cibo e acqua, costruirsi un rifugio, ma per aumentare le proprie scarse probabilità di sopravvivenza poteva anche decidere di affidare al mare il suo disperato appello. E più probabile tuttavia, che un insperato soccorso giungesse da qualche nave di passaggio, da cui farsi notare con segnali e fuochi.
Maji
È il macchinista dell’Arcadia. Un tempo era un marinaio della Federazione Terrestre. Fisicamente risponde alle classiche caratteristiche dei personaggi di Leiji Matsumoto, bassi e un pizzico ridicoli, con l’aggiunta di somigliare molto al proprio creatore, cn cui condivide anche una bandana col teschio dei pirati. Maji si porta alle spalle un passato personale dai tragici risvolti. Ai tempi in cui viveva sulla Terra aveva una famiglia che andò distrutta quando scoprì che sua moglie, Aki, era una Mazoniana. Quest’ultima venne uccisa da Toshiro Yamanaka, all’epoca suo comandante. Maji ha anche una figlia, Midori, che è stata rapita dalle Mazoniane, ma che spera ancora di poter ritrovare. È proprio per questo motivo che è salito a bordo dell’Arcadia. Col tempo, tuttavia, ha legato molto con Harlock e col resto dell’equipaggio, diventandone un membro insostituibile. La ricerca della figlia resta per lui una priorità, ma riconosce l’Arcadia come la sua nuova casa e la ciurma come la sua attuale famiglia. Abile nel suo lavoro, mette tutta la propria esperienza al servizio di Capitan Harlock e della sua lotta in difesa dell’amato pianeta Terra.